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Nella estrema varietà dell'induismo si trovano dei valori comuni a tutti i credenti, ovvero:
• la fede nel Dharma (Legge Cosmica, il modo in cui tutte le cose sono)
• Samsāra (Reincarnazione, rinascita)
• Karma (azione, il ciclo di causa-effetto)
• il Moksha (liberazione, trascendenza) di ogni anima attraverso dei percorsi spirituali quali:
o Bhakti (devozione)
o Karma (inteso come azione personale)
o Jñāna (Illuminazione, Conoscenza)
• e naturalmente con la fede in Dio (Īśvara).
La trasmigrazione dell'anima è regolata dal Karma: la filosofia del Karma è basata sulle azioni compiute dal soggetto, che resteranno impresse sulla sua anima (Ātman) dell'essere individuale (jīva), attraverso un ciclo di nascita e morte fino alla liberazione definitiva (mokṣa)
La teoria secondo la quale ci si possa convertire all'Induismo è contestabile. Infatti l'Induismo non è una fede evangelica come il Cristianesimo o l'Islam essendo totalmente assente dagli scritti induisti il momento della conversione religiosa, per uno straniero l'essere o meno indù dipende dalla sua accettazione come parte della comunità induista. L'Induismo, infatti, riconosce come egualmente validi numerosi cammini spirituali.
Peculiare è anche il fatto che, benché la mitologia indiana riconosca l'esistenza di esseri demoniaci (asura o rakshasa), opposti ai deva, la filosofia indiana non crede all'esistenza di un Diavolo, causa di tutto il male.