venerdì, agosto 21, 2009
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Il Bushidō (
giapp. 武士道, la via del guerriero) è un codice di condotta e un modo di vita, analogo al concetto europeo di
Cavalleria, adottato dai guerrieri giapponesi. In esso sono raccolte le norme di disciplina, militari e morali che presero forma in
Giappone durante gli
shogunati di
Kamakura (
1185-
1333) e
Muromachi (
1336-
1573), e che furono formalmente definite ed applicate nel periodo
Tokugawa (
1603 -
1867).
Ispirato ai principi del
buddhismo e del
confucianesimo adattati alla casta dei guerrieri, il Bushidō esigeva il rispetto dei valori di onestà, lealtà, giustizia, pietà, dovere e onore che dovevano essere perseguiti fino alla morte. Il venir meno a questi principi causava il disonore del guerriero, che espiava commettendo il
seppuku, il suicidio rituale.
Successivamente alla
Restaurazione Meiji (
1866), il Bushidō ebbe come punto fondante il rispetto assoluto dell'autorità dell'imperatore e divenne uno dei capisaldi del
nazionalismo giapponese. Uno dei principi del Bushidō, l'assoluto disprezzo per il nemico che si arrende, fu la causa dei trattamenti brutali e denigranti a cui i giapponesi sottoposero i prigionieri nel corso della
seconda guerra mondiale, mentre la ricerca della morte onorevole in battaglia, fu la molla che spinse molti
kamikaze al sacrificio.
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