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I testi sacri più recenti dell'induismo sono denominati "Smṛiti" o "Smriti" (ciò che è ricordato, memoria, tradizione).
Mentre la letteratura "Shruti" è scritta in sanscrito vedico, la Smriti è scritta in sanscrito classico, più semplice e comprensibile, o in prâkrit, la "lingua comune". Maggiormente accessibile a tutti, la letteratura Smriti ha conosciuto una grande popolarità all'interno di tutta la società indiana sin dalle origini. Anche oggi la maggior parte del mondo induista ha più familiarità con la Smriti, divulgata anche attraverso telefilm, film, rappresentazioni, balletti, dipinti, sculture, racconti, ed altre forme artistiche, a differenza di una Shruti divenuta di esclusiva pertinenza dei brahmana. La Smriti, con le sue storie di re, eroi e Dei, corrisponde dunque alla letteratura popolare, ed assolve ad una funzione didattica e divulgativa, malgrado, in caso di apparente contraddizione, la Shruti venga riconosciuta come prioritaria.
La letteratura Smriti comprende:
• Gli Itihasa: le epopee del Râmâyana e del Mahâbhârata, che racchiude al suo interno la famosa Bhagavad-Gita
• I Purâna: diciotto maggiori (Maha Purana) e diciotto minori (Upa Purana)
• Gli Âgama: 28 trattati teologici, completati dagli Upâgama (Âgama minori) e dai
• Darshana, testi filosofici.
Anche i Dharmashâstra (Libri della legge) fanno parte della Smriti.